percezione e produzione di oggetti visivi

I nessi espliciti fra i due Kanizsa, scienziato e pittore, sono davvero pochi. In gran parte sono raccolti in questa mostra, a conferma del fatto che egli considerava le due attività come fondamentalmente diverse. Come scienziato, Kanizsa divenne noto per la bellezza delle sue dimostrazioni visive focalizzate sul controllo sperimentale di una particolare ipotesi: dimostrazioni basate sulla selezione delle caratteristiche essenziali e sull’eliminazione di quelle superflue. Come pittore, Kanizsa si focalizzò sui gesti calligrafici, guardando ai loro effetti visivi come a qualcosa di originale e non pianificato. Comunque, un nesso implicito tra lo scienziato e il pittore c’è: sta nell’idea di ordine come obiettivo della percezione e come vincolo per l’azione. Nella sua vita scientifica Kanizsa si impegnò a dimostrare che l’attività percettiva tende a raggiungere dei risultati ordinati; nella sua vita artistica utilizzò l’ordine degli atti pittorici come strumento per generare nuove entità visive (pùpoli).

curatori

Paolo Bernardis
Carlo Fantoni
Walter Gerbino

con la collaborazione di
Giulio Baldassi

 

Università di Trieste

Piazzale Europa 1
Edificio Centrale, 2° piano
Trieste